Avete presente il sonetto? Sì, proprio quella composizione poetica di quattordici versi in endecasillabi, quella lirica di due quartine e due terzine che abbiamo imparato a conoscere sui banchi di scuola e che credevamo vivesse solo nelle antologie. Ebbene, a Rivalta l’abitudine di scrivere in metrica per creare sonetti sempre nuovi non si è mai persa. Al contrario, col tempo è diventata una vera e propria tradizione che da 94 anni il corpo musicale “La Rivaltese” custodisce gelosamente e che ogni seconda domenica di ottobre si rinnova in occasione della festa di Sant’Isidoro.
Isidoro, insieme a Vittore, è il santo patrono di Rivalta. Contadino e benefattore nato a Madrid intorno al 1070, venne canonizzato a metà del XVII secolo da Papa Gregorio XV per la sua attenzione verso i più poveri e per la sua dedizione al lavoro nei campi. Santo della terra -e di chi la terra lavora- non poteva che essere chiamato a proteggere e guidare in spirito una contrada agricola come nei secoli è stata Rivalta.
L’abitudine a cantare e raccontare in metrica pregi e difetti di una comunità e dei suoi membri più o meno influenti è antica quanto l’uomo. È stato il perfetto espediente per sottrarsi alla censura, il mezzo per castigare i costumi, il modo per lodare i più meritevoli e portarli ad esempio. Proprio le festività religiose, nella loro commistione di sacro e profano, sono state occasione per poeti coronati e aspiranti alla corona di dar lustro alle proprie liriche. Anche a Rivalta.
Dal 1924 il corpo musicale “La Rivaltese” ha riscoperto e salvato dall’oblio una tradizione viva e vitale in tante valli piemontesi: la lode sotto forma di poesia di un illustre concittadino. Una consuetudine che dura da più di 90 anni e che si celebra durante i giorni dei festeggiamenti di Sant‘Isidoro. La banda, suonando e marciando per le vie della città, distribuisce ai passanti il sonetto, ricreando un’atmosfera d’altri tempi.
Quest’anno la consegna del sonetto avverrà nel fine settimana di sabato 13 e domenica 14 ottobre. La poesia sarà dedicata alla dottoressa Carla Salomone.
Questa la prima quartina del sonetto
Una dolce ed allegra melodia
Il bimbo per le strade sente
Una simpatica e briosa compagnia
Vede giungere suonando tra la gente