Inaugura venerdì 25 ottobre alle ore 18 nelle sale del Castello degli Orsini “Siamo stati tutti bambini”, mostra fotografica di Mauro Vallinotto che raccoglie alcuni dei più significativi scatti che il fotoreporter torinese ha dedicato all’infanzia.
A Rivalta saranno esposte una cinquantina di fotografie, capaci di offrire una lettura penetrante dell’infanzia, sviluppata negli anni e raccolta in diverse parti del mondo, dal Sud America all’Asia, dall’Italia al Medio Oriente. Quattro le sezioni (Giocare, Imparare, Crescere, Abitare), ciascuna legata all’indagine di altrettanti diritti fondamentali dei più piccoli: l’accesso all’istruzione, il diritto a una casa sicura, l’importanza del gioco, il ruolo della famiglia e della collettività.
«Il potente sguardo della fotografia di Mauro Vallinotto ci invita anche a profonde riflessioni su noi stessi, sui bambini che siamo stati e sugli adulti che siamo, sulla società che abbiamo costruito e su ciò che dobbiamo impegnarci a cambiare» spiega l’assessora alla Cultura della Città di Rivalta Nicoletta Cerrato.
Ad accompagnare la mostra saranno i contributi di Francesca Archinto, Silvano Costanzo, Serena Mazzini, Massimo Salvadori, Stefano Tallia e Gustavo Zagrebelsky, che saranno inoltre ospiti di una ricca serie di eventi collaterali: un valore aggiunto al fascino evocativo delle immagini, che consentirà al visitatore di approfondire tematiche di rilevanza globale e di creare un ponte tra l’esperienza visiva e un’analisi critica e multidisciplinare dei diritti dell’infanzia.
«Non a caso ospitiamo questa mostra in uno dei nostri luoghi del cuore, il castello che con la sua biblioteca rappresenta una “piazza sociale”, dove i bambini e le famiglie sono ogni giorno ospiti e protagonisti, in nome di una cultura che vogliamo accessibile e inclusiva perché i diritti dell’infanzia non rimangano soltanto una vuota enunciazione» spiega il sindaco della Città di Rivalta Sergio Muro.
È la terza volta che Rivalta ospita una personale di Mauro Vallinotto. Nella primavera del 2018 con la mostra “Matti” è stato acceso un faro sulla condizione degli internati negli ospedali psichiatrici in occasione del quarantennale della Legge Basaglia. Un anno dopo, nell’aprile del 2019, con “Rivalta 69, la fabbrica le lotte le storie” l’obiettivo di Vallinotto ha immortalato donne e uomini protagonisti delle lotte operaie che hanno portato a conquiste fondamentali, prima fra tutte lo Statuto dei lavoratori e gli aumenti salariali.
«Ringraziamo Mauro Vallinotto per aver ancora una volta messo a disposizione della nostra città la sua arte che, come sempre, vive non soltanto di bellezza, ma di autentica passione sociale» conclude l’assessora Cerrato.
La mostra sarà aperta al pubblico fino a sabato 30 novembre nei giorni di martedì, mercoledì, giovedì e sabato dalle 10 alle 18, il venerdì dalle 10 alle 19. L’ingresso è libero.
Nel corso dell’inaugurazione di venerdì 25 sarà presentato anche il calendario degli incontri collaterali e delle attività dedicate a bambini e famiglie, per i quali è prevista una puntuale comunicazione.
Per informazioni contattare il numero WhatsApp 338.471.67.70 oppure l’indirizzo mail cultura@comune.rivalta.to.it
Nota biografica
- Mauro Vallinotto – Nato a Torino nel 1946, inizia il suo percorso professionale alla fine degli anni Sessanta fotografando per i settimanali Il Mondo, L’Astrolabio e L’Espresso l’emarginazione sociale, dai manicomi agli immigrati, e le lotte operaie alla FIAT. All’inizio degli anni ’70 entra nella redazione milanese dell’Espresso, collaborando al tempo stesso con le testate del gruppo Time- Life. Dal 1980 è responsabile del servizio fotografico del settimanale Panorama che lascia, nove anni più tardi, per lavorare come inviato al Venerdì di Repubblica. All’inizio del 2000 abbandona la macchina fotografica per assumere la carica di photoeditor al settimanale Specchio della Stampa. Quindi, nel 2006 ritorna a Torino alla redazione centrale del quotidiano come capo redattore alle immagini. Dal 2010 è consulente dell’agenzia ANSA di Roma per la quale, insieme alla Mela Editing del figlio Lorenzo, cura libri fotografici e mostre per clienti privati e istituzioni, dalla Presidenza della Repubblica al Mibact al Miur.