Siamo appena sopravvissuti al “gelicidio” di febbraio e già dobbiamo resistere alle piogge “torrenziali e piangenti” decisamente fuori stagione.
Quello che ci siamo da poco lasciati alle spalle è stato uno dei mesi di maggio più piovosi degli ultimi decenni: nella primavera 2018 -dicono i meteorologi- è caduto il 30% di pioggia in più rispetto alla media. Come se non bastasse, i primi giorni di giugno non sono stati da meno, tra temporali e rovesci. Siamo piombati in una sorta di clima sub-tropicale che alterna, nella stessa giornata, brevi ma intensi rovesci a improvvisi squarci di bel tempo, con temperature prossime ai 30°. La situazione ideale per far di molte città di quella che era una volta la fascia temperata del pianeta delle moderne Manaus.
Certo, senza il contorno della foresta pluviale brasiliana, ma comunque insidiate da una rigogliosa vegetazione.
Rivalta ha quasi mezzo milione di metri quadri di aree verdi pubbliche, che causa pioggia sono state tagliate a singhiozzo. Un’estensione che comporta un taglio medio annuale di un milione e 800mila metri quadri di prati e aiuole tra scuole, parchi e giardini, a cui vanno aggiunti 160 km di cigli stradali di competenza comunale. In attesa che il consueto meteo torni alle usuali latitudini, ci prepariamo a ribattezzare il nostro Sangone “novello Rio Negro”.