Novità di primavera in biblioteca: dieci nuovi titoli per non rimanere mai senza un buon libro tra le mani

Un libro per ragazzi dove intelligenza artificiale e mente umana si sfidano, una vita vissuta solo nella fantasia della protagonista, un ristorante animato dalle previsioni di una ex veggente…

Dieci nuovi titoli da scoprire, insieme a tante altre novità, che vi aspettano sugli scaffali delle nostre biblioteche.

TUTTA LA VITA CHE RESTA di Roberta Recchia, Rizzoli , 2024 – 400 pagine

Tutta la vita che resta è un romanzo prezioso e dolcissimo, doloroso, accogliente, intimo e corale, che esplora i meccanismi della vergogna e del lutto, ma soprattutto dell’affetto e della cura, e li fa emergere con una delicatezza sapiente, capace di incantare e sorprendere.

Uno strappo che sembrava impossibile da ricucire, una famiglia che nel corso degli anni ritrova la strada nella forza dei legami. Ci sono libri che ti entrano dentro, che ti accompagnano per mano nella vita di tutti i giorni. È ciò che succede con l’esordio magnetico di Roberta Recchia, una storia da cui non ci si stacca, con protagonisti vivi, autentici. Come Marisa e Stelvio Ansaldo, che nella Roma degli anni Cinquanta si innamorano nella bottega del sor Ettore, il padre di lei. La loro è una di quelle famiglie dei film d’amore in bianco e nero, fino a quando, anni dopo, l’adorata figlia sedicenne Betta – bellissima e intraprendente – viene uccisa sul litorale laziale, e tutti perdono il proprio centro. Quell’affetto e quella complicità reciproca non ci sono più, solo la pena per la figlia persa per sempre. Nessuno sa, però, che insieme a Betta sulla spiaggia c’era sua cugina Miriam, al contrario timida e introversa, anche lei vittima di un’indicibile violenza. Sullo sfondo di un’indagine rallentata da omissioni e pregiudizi verso un’adolescente che affrontava la vita con tutta l’esuberanza della sua età, Marisa e Miriam devono confrontarsi con il peso quotidiano della propria tragedia. Il segreto di quella notte diventa un macigno per Miriam fin quando – ormai al limite – l’incontro con Leo, un giovane di borgata, porta una luce inaspettata: l’inizio di un amore che fa breccia dove nessuno ha osato guardare.

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LA CUCINA DEGLI INCONTRI DELLA SIGNORA MEGUMI di Eiko Yamaguchi, Rizzoli, 2024 – 228 pagine

La cucina degli incontri della signora Megumi è un romanzo corale soave ed evocativo: un inno alla condivisione, alla gioia dei sapori, all’intimità e ai nuovi inizi.

Nel quartiere di Yotsuya, a Tokyo, c’è un piccolo locale, uno shokudō, specializzato in oden, tipiche zuppe giapponesi, e stuzzichini a base di ingredienti di stagione: dal cavolo fermentato servito a dicembre ai fichi al vapore in salsa di miso a luglio. Rinfrancati dal borbottio dei pentoloni fumanti e dalle novità dei piatti del giorno, gli avventori si stringono lungo il bancone a L per condividere storie e sapori perduti, davanti a un boccale di birra alla spina o a un bicchierino di sakè, mentre Tamazaka Megumi, la proprietaria, si destreggia da sola tra i fornelli e la sala. Megumi ha cinquant’anni, è vedova e senza figli, e in un’altra vita era una veggente di successo, ospite fissa di talk show e programmi di costume, fino a quando una tragedia personale le aveva portato via la fiducia in se stessa inducendola a smettere i panni di Lady Moonlight, la maga bianca. Poi, il destino l’aveva presa sottobraccio e condotta davanti all’insegna di un locale malandato che portava proprio il suo nome e, quasi suo malgrado, Megumi si era ritrovata a coltivare un’insospettata vocazione dietro ai fornelli e a mettere, di nuovo, al servizio degli altri la propria sensibilità e il proprio talento. Ed è esattamente per questo, oltre che per gli ottimi piatti e l’atmosfera familiare che si respira nella sua cucina, che i clienti popolano il locale: si confidano con lei, ne cercano i generosi consigli, per capirsi meglio e lasciarsi accompagnare verso la felicità. Per sentirsi, anche solo per il tempo di una sera, meno soli.

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NON C’É NIENTE DI VERO di Emiko Jean, Garzanti, 2024 – 336 pagine

La vita non può essere perfetta. Sono gli errori più grandi a renderla meravigliosa.

Quando il telefono squilla, Mika si aspetta tutto tranne questa frase: «Sono Penny, credo di essere tua figlia». È la voce della sua bambina. La persona che, con il suo primo respiro, le ha insegnato il significato della parola amore. Mika avrebbe voluto regalarle il mondo, ma ha dovuto darla in adozione appena nata. Sono passati sedici anni e ora Penny vuole conoscerla. Sua figlia non merita niente di meno che la perfezione, e stavolta Mika non può sbagliare. L’unica possibilità che ha è inventarsi una vita che non esiste: il lavoro dei sogni, il fidanzato perfetto e la casa più splendida che ci si possa immaginare. E mentre è occupata ad abbellire la verità, Mika non si rende conto che per Penny l’unica cosa importante è che sua madre sia sincera. Non ha bisogno che sia perfetta, desidera solo il suo affetto. Quando l’illusione crolla e le bugie emergono, Mika si trova di fronte alle proprie insicurezze e al proprio senso di inadeguatezza. Per recuperare l’amore della figlia, deve rimettere insieme i pezzi della sua vita. Questa volta quella vera. Eppure, è proprio nelle crepe dell’imperfezione che si nasconde l’amore. L’amore, questa volta quello vero.

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TUTTI I BAGLIORI DEL CIELO di Trent Dalton, HarperCollins, 2022 – 528 pagine

Una storia che parla di doni che scendono dal cielo, di maledizioni che cerchiamo fino al centro della terra e di segreti che seppelliamo dentro noi stessi. È un’odissea piena di vero amore, di grave pericolo, di luci e ombre, eredità ancestrali e cieli blu. Ma soprattutto una lettera d’amore alla natura incontaminata dell’Australia.

Darwin, 1942. Mentre le bombe giapponesi continuano a cadere, la piccola Molly Hook, figlia del guardiano del cimitero, guarda ancora una volta il cielo per cercare una guida. Rimasta orfana di madre, Molly è fuggita dalla casa di suo padre e suo zio e dalle loro violenze. Con sé ha solo un borsone, una mappa e la speranza di riuscire a trovare Longcoat Bob, lo stregone che ha lanciato una maledizione sulla sua famiglia. Molly vuole cancellare la maledizione, e per farlo avrà bisogno dell’aiuto di Greta, un’attrice dalla lingua affilata, e di Yukio, un pilota giapponese che sembra atterrato dal cielo per proteggerle. Insieme dovranno attraversare foreste, deserti e sfidare la natura magica del nord dell’Australia, proprio come facevano i vecchi cercatori d’oro. Tutti i bagliori del cielo è il nuovo, indimenticabile romanzo di Trent Dalton, che ha scalato le classifiche ed è destinato a diventare un classico della letteratura australiana. È una storia che parla di doni che scendono dal cielo, di maledizioni che cerchiamo fino al centro della terra e di segreti che seppelliamo dentro noi stessi. È un’odissea piena di vero amore, di grave pericolo, di luci e ombre, eredità ancestrali e cieli blu. Ma soprattutto una lettera d’amore alla natura incontaminata dell’Australia.

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PER UN’ORA D’AMORE di Piergiorgio Pulixi, Rizzoli, 2024 – 400 pagine

Sullo sfondo di una Milano crepuscolare, violenta e indifferente, spazzata dalla pioggia e dal vento, Pulixi tratteggia un noir denso di umanità, pathos e dolcezza: un dramma famigliare che si riflette sulle vite dei singoli poliziotti, risvegliando in loro fantasmi che avevano sperato di essersi lasciati alle spalle.

Il legame tra un padre e una figlia è qualcosa di sacro che niente e nessuno dovrebbe spezzare. Maria Donata aveva promesso al suo, Italo, che, per quanto fosse andata lontano da casa, avrebbe sempre trovato un modo di ritornare. Quando però viene uccisa, con indosso un abito da sposa che non le apparteneva, è Italo ad abbandonare la pace delle sue vigne nel sud della Sardegna e volare a Milano, dove la vita aveva portato Maria Donata, per prendersi cura del nipotino Filippo “Pippo” di due anni e scoprire cosa possa essere accaduto alla figlia. Dopo otto mesi di indagini infruttuose, l’omicidio però rischia di essere archiviato e Italo ha un’unica speranza: il criminologo Vito Strega. Già dai primi accertamenti, la sua squadra ha il sospetto che questa morte sia collegata a una serie di femminicidi che stanno scuotendo la città: un disegno criminale più ampio e oscuro, nel quale nessuna donna sembra essere al sicuro.

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TUTTI SU QUESTO TRENO SONO SOSPETTI di Benjamin Stevenson, Feltrinelli, 2024 – 368 pagine

Dopo Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno, Benjamin Stevenson torna con un giallo brillante e ricco di humour, che corre davvero come un treno verso il più sorprendente dei finali.

Ernest Cunningham è nei guai. Dopo essere diventato famoso per aver scritto un true crime sulla sua famiglia – una famiglia micidiale: hanno tutti ucciso qualcuno –, il suo agente letterario e il suo editore gli chiedono con insistenza un nuovo libro. Ma dove trovare l’ispirazione, senza che qualcuno ci rimetta la pelle? L’occasione si presenta sotto forma di un invito al Festival Australiano del Giallo. In omaggio ad Assassinio sull’Orient Express di Agatha Christie, gli organizzatori hanno deciso di riunire un gruppo di celebri giallisti a bordo del Ghan, il treno che attraversa l’Australia, da Darwin a Adelaide. Durante il viaggio, Ernie avrà modo di confrontarsi con i colleghi e forse, chissà, di mettersi finalmente al lavoro. Neanche il tempo di partire che ci scappa il morto. Per deformazione professionale, ciascuno dei giallisti inizia subito a elaborare teorie in base alla propria specializzazione: c’è chi procede per deduzione, chi veste i panni del medico legale e chi traccia il profilo psicologico del possibile assassino. A bordo sono tutti sospetti. Sulla carta sanno tutti come ragiona un detective e, prima ancora, come si commette un crimine, ma chi è passato dalla teoria alla pratica?

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L’ULTIMO MAGO di Francesca Diotallevi, Feltrinelli, 2023 – 624 pagine

Con la sua capacità fuori dal comune di rendere l’essenza di personaggi storici attraverso la lente romanzesca, Francesca Diotallevi ci incanta e ci ipnotizza, ponendoci interrogativi di fronte ai quali anche l’anima più razionale vacilla. Come solo chi padroneggia la magia della scrittura sa fare.

È la notte di Capodanno del 1960 e, in un lussuoso appartamento affacciato sul parco del Valentino, un gruppo di persone siede attorno a un tavolo. L’aria è quasi elettrica e nessuno osa emettere un fiato. Aspettano l’inizio di quelli che il padrone di casa chiama «esperimenti» ma che per chi è lì hanno un valore inestimabile, metafisico, soprannaturale. Gustavo Rol ha l’eleganza garbata e poco esibita di chi cammina con naturalezza in qualunque stanza del mondo, e il pubblico pende dalle sue labbra. Solo un uomo lo guarda con sospetto, è sicuro che ci sia un trucco e vuole svelarlo. Nino Giacosa è un uomo rotto, in fuga: dai debiti di gioco, dai fantasmi della disfatta di El Alamein, da Miriam, la donna che ha amato. Da sé stesso. Dopo tanti sogni infranti, tuttavia, ha trovato qualcosa che può riempire il vuoto della sua esistenza: una storia. La storia che sta scrivendo giorno e notte nella squallida stanza di una pensione è quella di un grande imbroglio, celato dalle mani sapienti di un illusionista. Ed è con questo atteggiamento scettico, l’occhio attento a ogni dettaglio, che Nino inizia a partecipare alle serate di Rol. Ma tra i due uomini, all’apparenza così diversi, si crea presto una complicità imprevista. E nelle passeggiate attraverso una Torino gelida e impenetrabile, Rol racconta a Nino la propria vita, il «dono» che ha scoperto grazie a un polacco conosciuto a Marsiglia, gli studi e lo scoramento all’idea di essere ammirato ma mai compreso.

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IO SONO MARIE CURIE di Sara Rattaro, Sperling&Kupfer, 2024 – 208 pagine

Attraverso la penna di Sara Rattaro, la figura di questa donna prodigiosa giunge fino a noi per portare il suo messaggio necessario e potentemente contemporaneo in ogni ambito e sfera dell’oggi: indossate il vostro coraggio e sfidate il mondo. È possibile. Tutte possiamo essere Marie Curie.

Parigi, 1894. Mentre si immerge nelle intricate ricerche per la sua seconda laurea in Matematica, dopo aver conseguito quella in Fisica, Marie s’imbatte in Pierre, un animo affine in grado di decifrare la sua mente complessa. Tra loro nasce un connubio di intelletti straordinari, uniti dalla sete di conoscenza e dalla volontà di esplorare insieme gli enigmi dell’universo. Tuttavia, Marie fin da giovane si rivela essere una donna particolare: rifiuta il destino di moglie tradizionale, respingendo l’idea di confinarsi tra le mura domestiche. Per lei, l’amore per la scienza è un compagno di viaggio nel sogno comune, un’ossessione che la guida lungo un percorso inedito. Quando si ritrova improvvisamente sola, costretta a confrontarsi con l’ostilità dell’ambiente scientifico maschilista e conservatore, inizia una battaglia per affermare la sua identità e il suo ruolo nel mondo. La vita di Marie prende così svolte inaspettate, mettendo alla prova la sua forza e la sua determinazione. Tra avventure misteriose e sfide personali, la scienziata che avrebbe successivamente conquistato ben due premi Nobel si trova a lottare non solo contro le forze della natura, ma anche contro un’epoca che fatica ad accettare il genio femminile.

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ALMA di Federica Manzon, Feltrinelli, 2024 – 272 pagine

Federica Manzon scrive un romanzo dove l’identità, la memoria e la Storia – personale, familiare, dei Paesi – si cercano e si sfuggono continuamente, facendo di Trieste un punto di vista da cui guardare i nostri difficili tentativi di capire chi siamo e dov’è la nostra casa.

Tre giorni dura il ritorno a Trieste di Alma, che dalla città è fuggita per rifarsi una vita lontano, e ora è tornata per raccogliere l’imprevista eredità di suo padre. Un uomo senza radici che odiava il culto del passato e i suoi lasciti, un padre pieno di fascino ma sfuggente, che andava e veniva al di là del confine, senza che si potesse sapere che lavoro facesse là nell’isola, all’ombra del maresciallo Tito “occhi di vipera”. A Trieste Alma ritrova una mappa dimenticata della sua vita. Ritrova la bella casa nel viale dei platani, dove ha trascorso l’infanzia grazie ai nonni materni, custodi della tradizione mitteleuropea, dei caffè colti e mondani, distante anni luce dal disordine chiassoso di casa sua, “dove le persone entravano e se ne andavano, e pareva che i vestiti non fossero mai stati tolti dalle valigie”. Ritrova la casa sul Carso, dove si sono trasferiti all’improvviso e dove è arrivato Vili, figlio di due intellettuali di Belgrado amici di suo padre. Vili che da un giorno all’altro è entrato nella sua vita cancellando definitivamente l’Austriaungheria. Adesso è proprio dalle mani di Vili, che è stato “un fratello, un amico, un antagonista”, che Alma deve ricevere l’eredità del padre. Ma Vili è l’ultima persona che vorrebbe rivedere. I tre giorni culminanti con la Pasqua ortodossa diventano così lo spartiacque tra ciò che è stato e non potrà più tornare – l’infanzia, la libertà, la Jugoslavia del padre, l’aria seducente respirata all’ombra del confine – e quello che sarà.

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VIAGGIO OLTRE L’IGNOTO di Valentina Federici, Il Castoro, 2024 – 192 pagine

Un interessante esperimento a cura di Pierdomenico Baccalario, Marco Magnone e Davide Morosinotto per provare a comprendere le sfide del futuro.

Prendi una mente umana e un’intelligenza artificiale. Fornisci le stesse indicazioni e regole. Chiedi di costruire una storia. Questo è un viaggio oltre l’ignoto, una sfida narrativa con due racconti scritti da Valentina Federici e da un’ intelligenza artificiale. Amore, avventura, emozioni. “II suo destino sta per compiersi. Eco lo sa. Tiene gli occhi incollati al vortice dell’lynx. È splendente, è un fuoco, è un lampo. A vederlo da fermo, sembra poco più di un girico, un cerchio di metallo dorato che incornicia l’immagine di un uccellino.” “Il mare si sollevò quando una piccola imbarcazione emerse dalla nebbia, con le vele strappate e l’albero maestro spezzato. A Maia si strinse il cuore in gola vedendo l’imbarcazione sbandare tra le onde, sul punto di affondare. “Sai riconoscere quale brano è scritto da una persona e quale da una Intelligenza Artificiale? Età di lettura: da 11 anni e per tutti i lettori, giovani e meno giovani, curiosi verso i nuovi orizzonti.

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