Questa mattina il sindaco di Rivalta di Torino ha iscritto all’anagrafe comunale Josaih Edwin, ventottenne nigeriano originario della città di Umenede, da due anni domiciliato al CAS del Dojrone.
L’iscrizione è stata chiesta per motivi lavorativi dalla cooperativa Le Soleil di Verrès, che ha in gestione il Centro di Accoglienza Straordinaria del Dojrone.
Josaih Edwin è arrivato in Italia quattro anni fa. Per due anni è stato ospitato al Cara di Castelnuovo di Porto poi, dopo la chiusura del centro è stato trasferito nella struttura del Dojrone.
Nei mesi scorsi ha lavorato come volontario alla biblioteca comunale Silvio Grimaldi e ha concluso il ciclo di studi secondari di primo grado, ottenendo la licenzia media.
Per Josaih si è trattato di un nuovo inizio perché, prima di lasciare la Nigeria, frequentava già un corso di studi superiori. Oggi, pur continuando gli studi, lavora a Rivoli in un’impresa del settore edile.
La registrazione permetterà ora a Josaih Edwin di non perdere diritti fondamentali garantiti dalla nostra Costituzione come il diritto alla salute, al lavoro e alla casa.
La registrazione è conforme alla pronuncia della Corte costituzionale che giovedì 9 luglio ha rilevato nelle disposizioni del decreto Sicurezza una duplice violazione dell’articolo 3 della Costituzione: «non agevola il perseguimento delle finalità di controllo del territorio dichiarate dal decreto» e – ha scritto la Consulta – soprattutto provoca una «disparità di trattamento», rendendo «ingiustificatamente più difficile ai richiedenti asilo l’accesso ai servizi che siano anche ad essi garantiti».
L’iscrizione anagrafica di questa mattina fa seguito a quella del 30 settembre 2019 (LEGGI QUI), quando sempre il sindaco di Rivalta registrò all’anagrafe Ousseynou Fall, migrante senegalese di 40 anni anche lui domiciliato al CAS del Dojrone.