Curiosità, entusiasmo e tanti sorrisi. Si sono presentate così a Rivalta Fernanda e Vika, le due giovani studentesse universitarie arrivate da Brasile e Ucraina che per le prossime sei settimane collaboreranno con le attività didattiche dell’istituto comprensivo Tetti Francesi.
Uno scambio culturale reso possibile grazie a EduCHANGE, progetto di insegnamento della lingua inglese promosso dal ministero dell’Istruzione in collaborazione con l’organizzazione internazionale degli studenti universitari AIESEC.
Fino al 23 febbraio Fernanda e Victoria, come vere insegnanti, lavoreranno a fianco dei docenti della scuola, conversando in inglese con bambini e ragazzi, dando vita a laboratori di lingua e cultura.
«È stato il comitato dei genitori a sollecitare l’adesione della nostra scuola al progetto – spiega Silvia Boaretto, dirigente scolastica dell’istituto comprensivo di Tetti Francesi – perché più famiglie hanno dato immediatamente piena disponibilità ad accogliere gli studenti stranieri». In tanti avrebbero infatti voluto ospitare le ragazze, che oggi hanno trovato una vera seconda casa a Rivalta: Victoria vive a Rivalta Centro con la famiglia Ollero, Fernada è stata “adottata” dalla famiglia Masarà di Pasta. A garantire il pasto in mensa e gli spostamenti con lo scuolabus ha provveduto invece il Comune.
Silvia Boaretto (dirigente scolastica), Victoria Protsyk, Fernanda Tieme Iwaya, Agnese Orlandini (assessore alle Politiche educative)
E proprio grazie alle famiglie (e di tanto in tanto con l’aiuto del traduttore di Google) hanno iniziato a conoscere gli angoli più suggestivi di Rivalta. «Ci hanno accolto benissimo – assicurano Fernanda e Vika – è un’esperienza che ci arricchisce ogni giorno perché, pur parlando quasi sempre in inglese, poco per volta e una parola dopo l’altra, iniziamo anche a familiarizzare con l’italiano».
Un po’ come succede a scuola, nelle classi di Tetti, Gerbole e Pasta, dove le due ragazze sono impegnate cinque ore al giorno dal lunedì al venerdì. «Abbiamo deciso, di comune accordo, che Fernada e Vika lavorassero non solo nelle classi della secondaria di secondo grado, ma anche nella primaria e nella scuola d’infanzia, perché – ha detto ancora Silvia Boaretto – le loro esperienze e i loro percorsi di studi, oltre alle loro lingue madri, rappresentano una ricchezza e un insegnamento prezioso per i nostri studenti».
Un “programma” differenziato, però. Perché se nella secondaria le conversazioni sono rigorosamente in inglese e su temi di attualità, nella primaria a venire soddisfatta è spesso la curiosità dei bambini, che approfittano delle nuove insegnanti per giocare in modo intelligente con la lingua, traducendo dall’italiano in cirillico e portoghese parole e frasi della loro quotidianità.
Ma perché scegliere proprio l’Italia per questa esperienza formativa? Per curiosità e per vero interesse.
Victoria ha 19 anni, arriva da Ternopyl, città dell’Ucraina occidentale e studia managment all’università: «quando ho aderito al programma di scambio culturale potevo scegliere tra Turchia e Italia e non ho avuto il minimo dubbio sulla risposta da dare. Mi incuriosisce molto il vostro paese e non potevo perdere questa occasione».
Fernada di anni ne ha 24, arriva da Curitiba, capitale dello stato del Paranà e studia pedagogia: «io già in Brasile avevo iniziato a studiare l’italiano e a interessarmi alla storia e alla cultura dell’Italia. È stata una scelta naturale, perché essere qui adesso per me significa realizzare un grande sogno e vorrei che fosse l’inizio di una esperienza duratura, capace di trasformarsi, perché no, in lavoro».
È passata poco più di una settimana dal loro arrivo a Rivalta ma Fernanda e Vika si sentono già un po’ a casa loro: a scuola bambine e bambini si sono subito affezionati, così come le insegnanti. Torino è vicina e le altre città non sono poi così lontane per una giornata di svago . Insomma, come ha imparato subito a dire Vika, «tuttoapposto!»
