Amanti dei gatti? Il 17 febbraio preparatevi a festeggiare il micio di casa. Eh sì, anche i gatti hanno la loro festa, ma forse non tutti sanno che la scelta di questa data non è casuale. In Italia, infatti, il numero 17 è tradizionalmente associato alla sfortuna, proprio come i gatti neri che, per secoli, hanno subito ingiuste superstizioni. La Festa del Gatto diventa quindi un’occasione per sfatare questi falsi miti e per celebrare il fascino misterioso e il carattere indipendente del felino più amato.
Oggi, nel bene e nel male, migliaia di mici e micetti popolano i social media, ma da sempre i gatti hanno ispirato artisti e scrittori, diventando protagonisti di opere che spaziano attraverso i secoli e le culture. Pensiamo ai felini rappresentati nelle antiche statuette egiziane, al celebre gatto con gli stivali di Perrault, al magico mondo del musical Cats, agli indimenticabili Aristogatti della Disney… la lista è davvero infinita.
E noi che in biblioteca ci occupiamo di letteratura (ma non solo!) sappiamo bene quanto possa essere speciale il rapporto tra uno scrittore e il suo gatto. Hemingway, Bukowski, Edgar Allan Poe, Neil Gaiman… quanti autori hanno trovato nei gatti una fonte di ispirazione e quante zampette felpate hanno attraversato silenziosamente le pagine dei loro celebri romanzi.
Così per festeggiare questa occasione speciale vi proponiamo una selezione di libri che hanno un protagonista “con i baffi”. Sceglietene uno e mettetevi comodi sul divano, magari in compagnia di qualcuno che farà le fusa per voi.
KAFKA SULLA SPIAGGIA di Harumi Murakami, Einaudi, 2013 – 514 pagine
«Qualche volta il destino assomiglia a una tempesta di sabbia che muta incessantemente la direzione del percorso. Per evitarlo cambi l’andatura. E il vento cambia andatura, per seguirti meglio. Tu allora cambi di nuovo, e subito di nuovo il vento cambia per adattarsi al tuo passo. Questo si ripete infinite volte, come una danza sinistra con il dio della morte prima dell’alba. Perché quel vento non è qualcosa che è arrivato da lontano, indipendente da te. È qualcosa che hai dentro. Quel vento sei tu. Perciò l’unica cosa che puoi fare è entrarci, in quel vento, camminando dritto, e chiudendo forte gli occhi per non far entrare la sabbia.»
Un ragazzo di quindici anni, maturo e determinato come un adulto, e un vecchio con l’ingenuità e il candore di un bambino, si allontanano dallo stesso quartiere di Tokyo diretti allo stesso luogo, Takamatsu, nel Sud del Giappone. Il ragazzo, che ha scelto come pseudonimo Kafka, è in fuga dal padre, uno scultore geniale e satanico, e dalla sua profezia, che riecheggia quella di Edipo. Il vecchio, Nakata, fugge invece dalla scena di un delitto sconvolgente nel quale è stato coinvolto contro la sua volontà. Abbandonata la sua vita tranquilla e fantastica, fatta di piccole abitudini quotidiane e rallegrata da animate conversazioni con i gatti, dei quali parla e capisce la lingua, parte per il Sud. Nel corso del viaggio, Nakata scopre di essere chiamato a svolgere un compito, anche a prezzo della propria vita. Seguendo percorsi paralleli, che non tarderanno a sovrapporsi, il vecchio e il ragazzo avanzano nella nebbia dell’incomprensibile schivando numerosi ostacoli, ognuno proteso verso un obiettivo che ignora ma che rappresenterà il compimento del proprio destino. Diversi personaggi affiancano i due protagonisti: Hoshino, un giovane camionista di irresistibile simpatia; l’affascinante signora Saeki, ferma nel ricordo di un passato lontano; Òshima, l’androgino custode di una biblioteca; una splendida prostituta che fa sesso citando Hegel; e poi i gatti, che sovente rubano la scena agli umani. E infine Kafka. “Uno spirito solitario che vaga lungo la riva dell’assurdo”.
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IO SONO UN GATTO di Natsume Soseki, Beat, 2013 – 466 pagine
Pubblicato per la prima volta nel 1905, Io sono un gatto non è soltanto un romanzo raro, che ha per protagonista un gatto, filosofo e scettico, che osserva distaccato un radicale mutamento epocale. È anche, come ha scritto Claude Bonnefoy, la prima opera che inaugura il grande romanzo giapponese all’occidentale. Le magnifiche illustrazioni di Piero Macola, in cui alla cura dei dettagli si unisce la complessità narrativa, impreziosiscono questo volume, restituendo appieno la bellezza di uno dei grandi libri della letteratura mondiale.
Il Novecento è appena iniziato in Giappone, e l’era Meiji sta per concludersi dopo aver realizzato il suo compito: restituire onore e grandezza al paese facendone una nazione moderna. Il potere feudale dei daimyo è un pallido ricordo del passato, così come i giorni della rivolta dei samurai a Satsuma, e l’esercito nipponico contende vittoriosamente alla Russia il dominio nel Continente asiatico. Per Nero, il grosso gatto di un vetturino che spadroneggia nel quartiere in cui si svolge questo romanzo, i frutti dell’epoca moderna non sono per niente malvagi: ha un pelo lucido e un’aria spavalda impensabili fino a qualche tempo fa per un felino di così umile condizione. Per il protagonista di queste pagine, invece, un gatto dal pelo giallo e grigio, che i suoi simili sbeffeggiano chiamandolo «Senza nome», le cose non stanno così: dinanzi ai suoi occhi si dispiega tutta l’oscura follia che aleggia in Giappone all’alba del xx secolo. Il nostro eroe vive a casa di un professore che si atteggia a grande studioso e che, quando torna a casa, si chiude nello studio fino a sera e ne esce raramente. Di tanto in tanto il gatto, a passi felpati, va a sbirciarlo e puntualmente lo vede dormire: il colorito giallognolo, la pelle spenta, una bava che gli cola sul libro che tiene davanti a sé. Certo, il luminare a volte non dorme, e allora si cimenta in bizzarre imprese. Compone haiku, scrive prosa inglese infarcita di errori, si esercita maldestramente nel tiro con l’arco, recita canti giapponesi nel gabinetto, tanto che i vicini lo hanno soprannominato il «maestro delle latrine», accoglie esteti con gli occhiali cerchiati d’oro che si dilettano a farsi gioco di tutto e di tutti raccontando ogni genere di panzane, spettegola della vita dissoluta di libertini e debosciati… Insomma, mostra a quale grado di insensatezza può giungere il genere umano in epoca moderna…
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VITA E OPINIONI DEL GATTO MURR di E.T. Hohhmann, Elliot, 2018 – 187 pagine
“Vita e opinioni del gatto Murr”, scritto tra il 1820 e il 1822, rappresenta uno degli esperimenti più raffinati e divertenti del XIX secolo, originariamente composto dall’alternanza di due autobiografie: quella di un compositore lunatico e ipocondriaco, Johannes Kreisler, e quella di un gatto, curioso e attaccabrighe, dotato al punto di poter scrivere la propria versione del loro rapporto. Nella presente edizione si è scelto di seguire una delle due vicende, ovvero l’autobiografia del gatto Murr, ispirato al soriano realmente appartenuto all’autore. In questo esuberante e bizzarro romanzo, Hoffmann evoca magistralmente la forza del fantastico, del ridicolo e del sublime che pervadono la quotidianità.
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SE I GATTI SPARISSERO DAL MONDO di Genki Kawamura, Einaudi, 2020 – 176 pagine
Cosa sei disposto a dare al Diavolo per poter vivere un giorno in piú? Attento: ciò che il Diavolo sceglierà di prendersi sparirà dal mondo, per tutti. I telefonini? Va bene. E i film, gli orologi… d’accordo, ma i gatti? Sei pronto a rinunciare ai gatti?
Il protagonista della nostra storia di lavoro fa il postino, mette in comunicazione tutti gli altri ma accanto a sé non ha nessuno. La sua unica compagnia è un gatto, Cavolo, con cui divide un piccolo appartamento. I giorni passano pigri e tutti uguali, fin quando quello che sembrava un fastidioso mal di testa si trasforma nell’annuncio di una malattia incurabile. Come passare la settimana che gli resta da vivere? Riesce a stento a compilare la lista delle dieci cose da provare prima di morire. Non resta nulla da fare, se non disperarsi: ma ecco che ci mette lo zampino il Diavolo in persona. E come ogni diavolo che si rispetti, anche quello della nostra storia propone un patto. Un giorno di piú di vita in cambio di qualcosa… Con la delicatezza di Sepúlveda e il gusto per il fantastico di Murakami, Kawamura Genki ha scritto una fiaba moderna per ricordarci quali sono le cose davvero importanti.
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IL MAESTRO E MARGHERITA di Michail Bulgakov, Mondadori, 2016 – 546 pagine
«Il Maestro e Margherita è uno dei capolavori del Novecento, amato da lettori di ogni età in tutto il mondo, e leggerlo oggi può essere ancora più prezioso per saziare la nostra sete di libertà. Perché a volte lo scontro frontale non funziona; meglio essere furbi come il gatto Behemot.» – Gabriel Boninsegna per Maremosso
Nella Mosca staliniana, popolata di stupidi burocrati e di spregevoli privilegiati, gente meschina e feroce per la quale truffa, ipocrisia e delazione sono una seconda natura, è arrivato il diavolo. Sotto le spoglie di Woland, esperto di magia nera, e accompagnato da una bizzarra corte di cui fanno parte valletti, sicari, streghe e un gigantesco gatto parlante, per tre giorni Satana semina scompiglio tra l’intelligencija letteraria e in tutta la città. Un destino diverso è riservato solo al Maestro, uno scrittore chiuso in manicomio, autore di un romanzo su Ponzio Pilato rifiutato dalla critica e dagli editori, e alla sua infelice amante, Margherita, che sarà protagonista di una terrificante, travolgente notte stregata. Bulgakov compose il suo capolavoro negli ultimi dodici, amarissimi anni di vita, ostracizzato dal regime stalinista, senza la speranza di vederlo pubblicato. Riuscì tuttavia a trasformare la sua disperazione, la lotta contro l’angoscia e l’isolamento nell’oggetto e nel motore di un’opera d’arte assoluta.
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QUATTRO CHIACCHIERE CON LA MIA GATTA di Eduardo Jauregui, Salani, 2015 – 336 pagine
Best seller in Spagna, un romanzo saggio e divertente ricco di spunti di self help, una grande storia di saggezza felina per umani disorientati.
Può capitare, in un momento in cui tutto intorno a noi sembra cadere a pezzi e non si riesce più a trovare un senso all’esistenza, che la mente giochi brutti scherzi e uno veda (o senta) cose che non ci sono. O che forse ci sono, ma non abbiamo mai saputo vedere (o sentire) prima… Così accade a Sara, la protagonista di questo romanzo. Lasciata dal fidanzato, con un lavoro che non le piace e la crisi economica che morde, Sara vorrebbe solo seppellirsi sotto le coperte e non uscire mai più, ma poi nella sua casa (e nella sua vita) arriva Sibilla, una gatta elegante e misteriosa che sembra sapere tante cose su di lei. E che è pronta a spiegargliele. Sì, perché Sibilla parla. E, quel che è meglio, dice cose molto intelligenti. Follia o unica speranza di salvezza? Certo, ascoltare una gatta è una cosa davvero bizzarra, eppure quando si è persa ogni speranza, si è disposti a tutto e quella voce saggia e incisiva, ironica e profonda sembra essere l’unico antidoto a una depressione che inghiotte tutto nel suo buco nero…
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ABBANDONARE UN GATTO di Haruki Murakami, Einaudi, 2020 – 76 pagine
«Mi sono tenuto dentro questa storia per molto tempo, come una spina rimasta in gola. Finché, per caso, mi sono ricordato che una volta, da bambino, ero andato con mio padre ad abbandonare un gatto su una spiaggia…»
Nei suoi romanzi e racconti Murakami ha creato un’infinità di mondi, e ne ha svelato ogni segreto ai lettori. Ma c’è una dimensione in cui la sua penna non si è quasi mai avventurata: la sua vita. Con Abbandonare un gatto, Murakami scrive per la prima volta della sua famiglia, e in particolare di suo padre. Ne nasce un ritratto toccante, il racconto sincero del «figlio qualunque di un uomo qualunque». E forse proprio per questo speciale. A tradurre in immagini questo delicato racconto autobiografico, le invenzioni di uno dei più importanti illustratori contemporanei, Emiliano Ponzi, che con i suoi colori aggiunge poesia alla poesia in un’edizione unica al mondo.
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IL MONACO CHE AMAVA I GATTI. LE SETTE RIVELAZIONI di Corrado Debiasi, Sperling & Kupfer, 2020 – 208 pagine
«Ogni cosa avviene sempre nel tempo e nel luogo giusti. Ogni cosa avviene quando sei pronto a riceverla».
Se qualcuno ti dicesse che per uno strano gioco del destino ti ritroverai a trascorrere del tempo in compagnia di un anziano monaco e dei suoi meravigliosi gatti, ci crederesti? Che percorrerai un viaggio iniziatico, costellato di incontri che ti porteranno a scoprire, attraverso un vortice di emozioni, l’immensa bellezza della tua anima, ci crederesti? Se qualcuno ti dicesse che prima di trovare l’amore dovrai scoprire l’amore in te stesso, e che tutto ciò che hai appreso può essere osservato da un’altra prospettiva, ci crederesti? Quando il protagonista di questa storia, Kripala, si mette in viaggio, non sa cosa gli riservi il futuro, ma sa cosa vuole lasciarsi alle spalle: un lavoro perduto, un amore finito. La sua destinazione è l’India, dove intende praticare lo yoga e spera di ritrovare l’equilibrio che la sua vita ha smarrito. Una volta arrivato, addentrandosi nel dedalo di viuzze di Varanasi, finirà per perdersi, ma proprio da quel momento inizierà a ritrovare se stesso. Nel ventre vitale e sacro di quella antica città si imbatterà in persone straordinarie nella loro apparente semplicità, umili nella loro natura ma abissali nella loro saggezza. Che si tratti di un maestro di arti marziali o di un pittore, di un’anziana che nutre i poveri o di una curatrice di giardini, ognuno di loro saprà lasciare a Kripala insegnamenti indelebili, parole che resteranno incise per sempre nella sua anima. Sopra tutti, a intrecciare destini come un abile tessitore, Tatanji: l’anziano monaco ritiratosi in un ashram in compagnia dei suoi gatti. Sarà lui a scuotere la polvere dagli occhi di Kripala, fino a indicargli che quella felicità di cui è in cerca l’ha già dentro di sé: deve solo imparare a riconoscerla.
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CORALINE di Neil Gaiman, Mondadori, 2022 – 189 pagine
«È una storia che i bambini leggono come un’avventura, ma gli adulti vivono come un incubo. Coraline è il più strano dei miei romanzi. È quello che mi ha richiesto più tempo. Ed è quello di cui vado più fiero» – Neil Gaiman
Quando hai paura di qualcosa, ma la fai comunque, quello è coraggio. Attraversando una porta nella casa in cui la sua famiglia si era appena trasferita, Coraline scopre un’altra casa stranamente simile alla sua, ma migliore. All’inizio sembra tutto meraviglioso: il cibo è molto buono e la scatola dei giocattoli è piena di angeli a molla e di teschi di dinosauro che strisciano per terra e battono i denti. Ma ci sono anche un’altra madre e un altro padre che vogliono che lei rimanga lì e sia la loro bambina. Vogliono trasformarla e tenerla per sempre con loro. Coraline dovrà usare tutta la sua intelligenza e lottare con ogni mezzo per salvarsi e tornare, finalmente consapevole, alla sua vita di tutti i giorni.
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SIMON’S CAT di Simon Tofield, Tea, 2009 – 240 pagine
Fenomeno nato in Internet, Simon’s Cat (il gatto di Simon) è un vero e proprio successo del passaparola. La gente ha trovato i filmati su YouTube, se n’è innamorata e li ha condivisi con gli amici. Finora quasi 30 milioni di persone si sono appassionati a questo felino adorabile ma totalmente anarchico, disposto a qualsiasi cosa pur di essere nutrito. Premiato in tutto il mondo, ora lo stile spumeggiante e lo humour irresistibile di Simon Tofield diventano anche un libro a fumetti.