Non sai cosa leggere in questi giorni di autunno? Ecco i titoli selezionati dalle nostre biblioteche

Ottobre, tempo di autunno, di alberi che cambiano colore, di aria frizzante che invita a cercare rifugio nel tepore di casa.

Cosa c’è di meglio se non avvolgersi in un plaid e tuffarsi in un bel libro che ci faccia compagnia?

Anche questo mese le nostre biblioteche hanno selezionato per voi una serie di proposte tra le ultime novità editoriali.

Approfittate di questo tesoro a vostra disposizione e venite a trovarci. Vi aspettiamo!

LE TRAFFICANTI DI ANIME di Carmella Lowkis, Nord, 2024 – 416 pagine

Un romanzo dalle raffinate atmosfere gotiche, in cui nulla è come sembra. Una storia magistralmente orchestrata sul filo dell’ambiguità. Due protagoniste che giocano con la verità, intrecciando segreti e menzogne, in una rete di sotterfugi che inganna anche il lettore.

Parigi, 1866. Una tiepida mattina di aprile, una donna si presenta nel salotto della baronessa Sylvie Devereux. C’è voluto molto coraggio per andare a bussare alla sua porta, e la donna l’ha fatto solo perché non ha scelta: il padre è malato e ha bisogno di medicine che da sola non può permettersi. Per Sylvie, è un tuffo in un passato che preferirebbe dimenticare. Non vuole tornare ai tempi in cui viveva di sotterfugi, sfruttando la moda dello spiritismo per estorcere denaro in cambio di una consulenza delle famose sorelle Mothe, medium e occultiste. Invece, ecco che sua sorella Charlotte la implora di aiutarla per un ultimo inganno: la nobile famiglia de Jacquinot ha promesso un lauto compenso per scacciare lo spirito di una prozia uccisa durante la Rivoluzione. Seppur riluttante, Sylvie accetta. Ben presto, però, strani fenomeni iniziano a verificarsi in casa de Jacquinot, eventi inquietanti che vanno ben oltre i soliti trucchi che le sorelle Mothe hanno preparato per spaventare i clienti. Possibile che ci sia davvero un fantasma? O qualcuno sta tramando nell’ombra per coglierle in fallo? Una cosa è certa: tra quelle mura si nascondono segreti che devono restare sepolti. A ogni costo… Un romanzo dalle raffinate atmosfere gotiche, in cui nulla è come sembra. Una storia orchestrata sul filo dell’ambiguità. Due protagoniste che giocano con la verità, intrecciando segreti e menzogne, in una rete di sotterfugi che inganna anche il lettore.

Prenotalo dal catalogo: https://www.sbam.to.it/


UN GATTO PER I GIORNI DIFFICILI di Syou Ishida, Rizzoli, 2024 – 256 pagine

Ishida Syou racconta con delicatezza e humour il legame profondo tra uomo e animale, attraverso il quale l’anima può guarire grazie a un amore fatto di gesti semplici, capace di restituire un tocco di magia anche nei momenti più difficili.

Su per la Fuyachodori, ovest sulla Rokkakudori, giù per la Tomikojidori, est per la Takoyakushidori: è facile perdersi nel dedalo di strade del centro di Kyoto. Qui, nascosta tra condomìni anonimi e vicoli bui, c’è una clinica speciale. Può essere trovata grazie al passaparola solo da chi sente davvero di aver smarrito se stesso ed è in cerca di un aiuto, una mano tesa. Il trattamento che offre, infatti, è unico nel suo genere: a ciascuno, secondo il caso, si prescrive un gatto. Ad affidarsi con un po’ di sorpresa e di iniziale scetticismo alle cure feline saranno un impiegato stufo delle sopraffazioni, un uomo che si sente sempre fuori posto, una ragazzina immalinconita dal rapporto conflittuale con la madre, una stilista di borse alla ricerca di un nuovo equilibrio emotivo e un’apprendista geisha oppressa dal senso di colpa. Le loro vite ordinarie saranno sconvolte dai nuovi amici non umani: Bi, una meticcia di otto anni che ama mangiucchiare la carta; Margot, una gattina dagli occhi verdi come il tè che detesta le porte chiuse; un micetto di pochi mesi che scatenerà ricordi dolorosi; una coppia di gattini che sono come il giorno e la notte, e insieme speranza di un futuro vitale e coraggioso; e infine, gli amanti delle fughe notturne Chitose e Mimita. Saranno proprio loro, con piccoli disastri e un grande bisogno di cura, a dare una svolta alle giornate dei nuovi padroni, restituendogli la spinta per cambiare finalmente le loro vite.

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OGNI STORIA D’AMORE È UNA FINE è di Aura Cenni, Mondadori, 2024 – 396 pagine

Un racconto intimo e folle, un ritmo inarrestabile e uno stile originale a testimoniare l’essenza del sentimento più sconvolgente sul quale non smettiamo mai di interrogarci.

Questa storia non assomiglia a nessun’altra. L’amore non procede lungo una linea retta. Sboccia, sprofonda, rinasce, muore senza resurrezione. Lo sa bene Aura che, dopo una cocente delusione, ha deciso di abbandonare la sua città per cercare riparo a San Gimignano. Nella quiete della campagna toscana spera di placare il suo caos interiore. L’isolamento a cui si è votata si interrompe soltanto quando incontra Beatrice. L’anziana nobildonna restituisce un senso alle sue giornate, la consegna al futuro offrendole di riorganizzare la preziosa biblioteca e il secolare archivio di famiglia. Fra i libri della Torre del Diavolo, Aura conosce Lorenzo, scrittore affermato che sta lavorando al suo romanzo più ambizioso, una storia d’amore e di morte realmente accaduta nei giorni della Liberazione. Aura e Lorenzo si avvicinano con circospetta cautela. Entrambi sono dei sopravvissuti, due anime spezzate che si riconoscono al primo sguardo. Fra di loro nasce un innamoramento diverso da ogni altro, fragile come le pagine di un codice, vivido come l’inchiostro di una miniatura. Un legame profondo, imperfetto, una passione che sgorga da un dolore comune, la vita che batte in un viaggio spericolato tra arte e letteratura, meraviglia e silenzi. Gli stessi ingredienti che rendono indimenticabile il loro primo romanzo.

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TORTE, RIMPIANTI E AMICHE RITROVATEdi Alexander McCall Smith, Mondadori, 2024 – 240 pagine

In un torrido e assolato sabato, Precious Ramotswe, fondatrice della Ladies’ Detective Agency N. 1 – la prima, e unica, agenzia investigativa del Botswana –, sta partecipando a una festa di matrimonio, quando tra gli invitati riconosce la sua vecchia amica Calviniah. Riallacciando i rapporti, le due si aggiornano sugli avvenimenti più importanti degli ultimi anni, e così viene fuori che la figlia di Calviniah ha inspiegabilmente tagliato i rapporti con la madre, e che un’altra loro vecchia amica sta attraversando un momento di difficoltà. Mma Ramotswe vorrebbe aiutare entrambe, ma è frenata dal timore di essere invadente. Anche Charlie, ancora quasi assistente detective, è alle prese con una questione delicata: vorrebbe sposare la sua amata Queenie-Queenie, ma è preoccupato che la famiglia di lei possa opporsi, a causa delle sue ristrettezze economiche. Complici le poche – o nulle – indagini in corso, Mma Ramotswe decide infine di indagare sulla figlia di Calviniah, e quello che scopre, con l’aiuto diMma Makutsi e Charlie, rende la situazione sempre più sospetta…

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LA BIBLIOTECA DEI FISICI SCOMPARSIdi Barbara Bellomo, Garzanti, 2024 – 256 pagine

La biblioteca dei fisici scomparsi è la storia di una donna e della sua voglia di riscatto. Una storia di segreti, di amore, di perdono e di speranza..

L’odore dei libri si mischia alla polvere del gesso delle lavagne. Ida sa bene che la biblioteca di via Panisperna è un luogo speciale. Da quando lavora lì la sua vita è cambiata. Tra quelle aule, rubando nozioni di fisica agli studiosi più importanti della materia, ha assaporato l’indipendenza e la libertà. Cosa non comune per una donna nell’Italia degli anni Trenta. Lì ha incontrato lo studioso Ettore Majorana di cui è diventata amica. Lì ha incontrato Alberto e l’amore più grande che si possa provare. Ma all’improvviso tutto cambia. Il padre ha scelto per lei un marito e non le resta che celare sotto mille strati di rimorsi un grande segreto. Nel frattempo il gruppo di giovani fisici si divide, fino alla misteriosa scomparsa di Majorana. È la fine di un’era. Sono passati tanti anni da allora, Ida ormai è una donna adulta. Eppure è a quel passato che la sua mente si aggrappa ora che il mondo sembra crollarle addosso. Per non soccombere, l’unica soluzione è tornare al tempo in cui è stata felice. Tornare con i ricordi tra quelle aule. Tornare a coltivare la speranza che Majorana non sia morto, ma abbia solo deciso di cambiare vita, forse perché le sue ricerche scientifiche stavano diventando pericolose. Le sono giunte voci che questo sia possibile e che con Majorana ci sia Alberto. Il suo Alberto. Forse sono solo dicerie. Ma quando il destino ti mette alla prova bastano piccole emozioni per sentirsi ancora vivi. E Ida sa che deve venire a patti con le luci come con le ombre della sua vita.Barbara Bellomo torna dai suoi amati lettori con un romanzo importante che racconta un episodio su cui non è mai stata fatta piena luce: la scomparsa di Ettore Majorana. Ma soprattutto ricostruisce l’ambiente dell’istituto di via Panisperna in cui giovani ricercatori italiani fecero scoperte eccezionali nel campo della fisica nucleare

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I RICORDI DELL’ACQUA di Elif Shafak, Rizzoli, 2024 – 544 pagine

Elif Shafak consegna un’opera che amplifica lo sguardo, lo sgombra da polvere e dimenticanze imperdonabili e racconta, quasi canta, cosa lega tra loro gli uomini.

Una goccia d’acqua è sospesa sul capo del re di Assiria mentre legge il poema di Gilgamesh su una tavoletta di lapislazzuli: è la prima avvisaglia dell’inondazione che distruggerà la biblioteca del colto e feroce Assurbanipal. In un tempo remoto e in luoghi in cui ormai è quasi impossibile scorgere traccia delle più antiche civiltà, prende forma l’ultimo lavoro di Elif Shafak, che con il piglio della cantastorie ci conduce, di sponda in sponda, dal Medioriente al cuore dell’Occidente, dove nella Londra di metà Ottocento, sulle rive del Tamigi, nasce Arthur; ragazzo poverissimo e dalla mente luminosa, verrà sedotto dalle letture sulle spedizioni archeologiche condotte a Ninive, dove decide che si compirà il suo destino. Tra le insenature di questo libro che si dipana al modo di un fiume troviamo anche Zaleekhah, donna del XXI secolo, studiosa di idrogeologia, reclusa nella sua casa-chiatta sul Tamigi e in cerca di una nuova via. E poi ancora una bambina turca di etnia yazida, che dopo il battesimo nel Tigri è rapita dall’Isis per essere venduta come schiava. Ed è quella goccia iniziale appena formata, che non ha ancora toccato terra e che continuerà a trasformarsi, senza mai smettere di compiere il suo cammino, a unire inesorabilmente i protagonisti di questa storia. L’acqua che unisce i popoli e il mondo, portatrice di vita e di distruzione, l’acqua che non c’è più e quella che intirizzisce, grigia e fredda.

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OPHELIE SI VENDICA di Michelle Bussi, E/O, 2024 – 240 pagine

Ophélie si vendica è un racconto di crescita, un romanzo di amore e amicizia, un’indagine che si estende per più di un decennio e naturalmente una trama con colpi di scena, in cui nessuno sa fino all’ultima pagina chi conosce la verità e chi la manipola.

“Papà ha ucciso mamma”. Ophelie ha visto tutto, all’età di sette anni. Suo padre non è l’unico colpevole. Un uomo avrebbe potuto salvare sua madre. Da quel momento in poi, l’unico obiettivo di Ophelie sarà trovare i testimoni, raccogliere i pezzi del puzzle che la porteranno alla verità. E vendicarsi… Bambina in affidamento, adolescente ribelle, studentessa che si sposta sotto falsa identità, ogni fase della sua vita sarà segnata dalla sua ricerca ossessiva. A 7 anni, Ophelie e testimone dell’omicidio di sua madre da parte di suo padre. Sa che un altro uomo è coinvolto e che avrebbe potuto intervenire per evitare la tragedia. La bambina cresce in un centro di accoglienza, diventando un’adolescente ribelle e successivamente una studentessa che opera sotto una falsa identità, animata dalla ricerca ossessiva della verità e dalla vendetta per sua madre.

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LE SETTE VERITÀ DI ESTHER WILDING di Holly Ringland, Garzanti, 2024 – 592 pagine

Con questo libro, Holly Ringland ci porta con sé in una storia emozionante, piena di sfumature e anche un po’ magica. Una storia che è in grado di mescolare il lutto e la gioia, dimostrando come dal primo, spesso, possa nascere la seconda.

Eucalipto, sale e fumo di legno. Una folata di vento trasporta i profumi oltre il finestrino e li diffonde nell’automobile. È l’odore di casa. Dove Esther aveva giurato di non tornare mai più. Aura, sua sorella, è scomparsa in mare un anno prima senza lasciare tracce. Un mistero irrisolto che, in lei, ha creato un vuoto incolmabile. Una tragedia che ha travolto la sua famiglia mandandola in pezzi. Senza la sorella, Esther si è sentita persa e le sono sfuggite le redini della vita. Ora, però, stringe tra le mani i diari di Aura. Le pagine sono piene di disegni e scritte indecifrabili, intrisi di miti e folklore di paesi lontani. Mentre sfoglia quel taccuino, Esther intuisce che lì può nascondersi la verità. È come se Aura avesse voluto trasmetterle una luce di speranza. Così si fa coraggio, parte per un viaggio che dalla Tasmania la porta fino in Danimarca e si accorge che la sua intuizione era corretta: Aura aveva una vita nascosta, segnata da un segreto sconvolgente. Finalmente, Esther può cominciare a combinare le tessere del mosaico, ma per farlo deve rimettere in discussione ogni cosa, anche ciò che ha sempre creduto vero dei suoi genitori. Quello che ancora non sa è che, cercando sua sorella, sta iniziando un cammino alla riscoperta di sé stessa che le indicherà la direzione per cambiare la propria vita. Solo così il luogo che chiama casa cambierà per sempre il suo profumo.

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LA MOGLIE DEL BECCHINO di Frederid Dard, Rizzoli, 2024 – 208 pagine

Se fosse stata di Parigi, avrebbe avuto quel che le mancava di più, ovvero un certo senso dell’eleganza.

Non sarebbe mai dovuto restare in quella mortifera cittadina della provincia francese, una volta saputo che il posto di lavoro per cui era giunto fin lì era stato assegnato a qualcun altro; ma fra Blaise Delange e il treno che poteva riportarlo a Parigi ci si mette un portafoglio smarrito, e tanto basta a innescare la torbida macchinazione del caso. Delange nel portafoglio trova dei soldi, la carta d’identità di una donna di nome Germaine Castain, la foto di un uomo. E scopre, dopo avere deciso di restituirlo, che l’irresistibile Germaine, occhi azzurri malinconici un po’ troppo grandi, aria sottomessa, fascino esplosivo, è la moglie del becchino del paese, il bilioso e manesco Achille Castain. Accolto nella tetra casa della coppia, dopo avere incassato i ringraziamenti di rito Delange si lascia convincere a lavorare nell’impresa di pompe funebri, scoprendosi con sorpresa molto adatto allo stravagante ruolo, nonché a quello di focoso, soggiogato amante di Germaine. Uno strano triangolo va formandosi, tra quelle quattro mura “rivestite di carta da parati giallastra, del colore di una malattia incurabile”, cui presto si aggiunge un quarto incomodo. E allora in quest’atmosfera plumbea accesa di ossessioni, in un nervoso crescendo di tensione, le gelosie incrociate e l’amour fou non lasceranno scampo.

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IL MALE CHE NON C’È di Giulia Caminito, Bompiani, 2024 – 272 pagine

Il male che non c’è è un libro sul potere dell’immaginazione e dell’infanzia, è il romanzo di una discesa agli inferi e della risalita verso l’origine luminosa a cui tutti, se vogliamo, possiamo tornare, come solo i colombi sanno fare.

Capita, nella vita, che l’universo ci appaia diviso tra quelli che agiscono e non si fanno spaventare dal mondo e quelli come noi, abitati da un dolore nascosto sottopelle. Per Loris tutto ha avuto inizio nel tempo bambino, quando le estati erano piene di fascino come l’orto di nonno Tempesta, vicino alle rovine dell’antica Galeria. Quando era insieme al nonno, il bisogno eccessivo di leggere per scacciare le angosce scompariva e lui imparava cose meravigliose come costruire una voliera e allevare i colombi, fedelissimi e iridescenti. Ora Loris ha trent’anni, ha fatto della lettura il suo mestiere, vive in città e ha una fidanzata di soprannome Jo. Ma il lavoro in casa editrice è precario, l’ansia di non essere all’altezza dell’età adulta lo schiaccia, lo divora. Loris scivola dentro sé stesso, prima per difendersi, poi per auscultare i messaggi d’allarme che il suo corpo gli manda. C’è un male dentro di lui, un male capace di portarsi via ogni residuo di speranza. E mentre i medici, la fidanzata, i genitori appaiono sempre più lontani, a Loris rimangono solo due alleati: i social media, sollievo e nutrimento per i suoi fantasmi, e Catastrofe, la creatura mutaforme – gatta, lupa, amica, sposa – che gli sta vicino nei momenti più difficili. Ancora una volta Giulia Caminito sceglie la via del romanzo per raccontare sé stessa e la sua generazione, che non ha subito guerre o privazioni materiali ma ha avuto in sorte la solitudine della Rete e della precarietà. La sua scrittura essenziale si apre in questo libro a una sorprendente atmosfera onirica, facendo dell’ipocondria una memorabile protagonista – la seducente e beffarda Catastrofe – e mettendo in scena tra i palazzi urbani la selva oscura in cui tutte le nostre più dolorose esperienze si muovono.

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