Tornano i consigli letterari del mese, ma questa volta in veste un po’ diversa dal solito: in occasione dell’8 marzo, Giornata internazionale dei diritti della donna, le biblioteche Silvio Grimaldi e Paola Garelli hanno scelto per voi alcune letture a tema femminismo e parità di genere, in modo da stimolare la riflessione su tematiche delicate ma che coinvolgono tutti noi nel quotidiano.
L’8 marzo infatti dovrebbe essere un’occasione per ascoltare le donne e le loro storie e per provare a osservare la società in cui viviamo con i loro occhi.
Attraverso la lettura si possono scoprire nuove idee, punti di vista e opinioni ed è solo tramite un cambio di prospettiva che possiamo attuare nel quotidiano i tanti piccoli cambiamenti che rendono possibili le grandi rivoluzioni.
Vi ricordiamo che questi e molti altri titoli sono disponibili al prestito presso le biblioteche Silvio Grimaldi e Paola Garelli.
X+Y. UN MANIFESTO MATEMATICO PER RIPENSARE LA QUESTIONE DI GENERE di Eugenia Cheng, Ponte alle Grazie, 2021 – 256 pagine
Oggi non esiste ambito in cui le posizioni di potere non siano prevalentemente occupate dagli uomini. La nostra società sembra premiare caratteristiche considerate tipicamente maschili, come l’indipendenza, la competitività e la fiducia in sé stessi, mentre spesso sminuisce quelle tipicamente femminili, come la capacità di collaborare, comunicare e mettersi in discussione. Ma ha senso parlare di caratteristiche maschili e femminili?
Eugenia Cheng si avventura sul terreno insidioso e spesso confuso delle questioni di genere, illuminandole con gli strumenti logici e razionali della matematica. Ispirandosi alla teoria delle categorie, che ha rivoluzionato la matematica spostando l’attenzione dalle caratteristiche intrinseche degli oggetti alle relazioni tra essi, Cheng introduce una nuova terminologia che scardina l’associazione spesso inconsapevole fra genere e tratti caratteriali, proponendo esempi che spaziano dal sistema educativo a quello elettorale al mondo del lavoro. Un punto di vista originale su una questione cruciale del nostro tempo, una lettura che ci proietta in una dimensione nuova, utopica eppure a portata di mano, in cui non conta più se si è uomini o donne, ma c’è spazio per il successo e la felicità di tutti.
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EDUCARE AL FEMMINISMO di Iria Marañón, Salani, 2018 – 309 pagine
Perché le bambine a partire dai sei anni si sentono meno intelligenti dei bambini? E perché i ragazzi sottostimano le capacità delle loro compagne di università? La colpa è degli stereotipi. I giochi e i riferimenti culturali mostrano alle bambine e ai bambini come devono comportarsi: il colore rosa, le bambole, le pentoline e le principesse da un lato; l’azzurro, le macchinine, il calcio e i supereroi dall’altro.
Per non parlare delle circostanze in cui pretendiamo che le bambine siano sottomesse, tranquille e obbedienti e quelle in cui un maschio non può piangere, ma deve essere forte e coraggioso. Non sarebbe meglio che tutti fossero liberi di sentire, esprimersi e agire? Per costruire una società più giusta ed egualitaria dobbiamo insegnare ai nostri figli a essere solidali e felici, a pensare al di là delle convenzioni e dei modelli proposti dalla televisione, il cinema, la letteratura e i social. Per tutto questo è necessario educare al femminismo, sia i bambini che le bambine.
Strutturato come un manuale di self help e scritto in prima persona, “Educare al femminismo” riporta molte esperienze personali dell’autrice e include test, esercizi, box di autovalutazione, tabelle con dati sul divario tra uomini e donne forniti da organismi ufficiali (come Unicef e Amnesty International).
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FEMMINA NON È’ UNA PAROLACCIA di Carolina Capria, Marietti Junior, 2021 – 128 pagine
Nina sa bene di essere molte cose: una chiacchierona, un’amante degli scherzi, una buona amica…
Ma un giorno un bambino del suo palazzo la accusa di essere una femminista. Nina non perde tempo e corre a cercare la parola sul dizionario, per scoprire che sì, lei è proprio una femminista! Ma che cosa vorrà dire, in realtà?
Per Nina iniziano tante piccole avventure quotidiane, che permetteranno di capire a lei e ai suoi amici che credere di avere tutti gli stessi diritti e le stesse libertà è importantissimo e fondamentale, in modo da provare a cambiare almeno un pochino il mondo che ci circonda!
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ODIO GLI UOMINI di Pauline Harmange, 2021, Garzanti – 128 pagine
Le donne sono state spesso accusate di odiare gli uomini, e istintivamente lo hanno sempre negato. Ma se invece non credere agli uomini, disprezzarli, e perché no, persino odiarli, fosse una risposta utile alla misoginia dilagante nella nostra società? Se questa reazione offrisse una possibile via di uscita dall’oppressione, e desse inizio a una nuova forma di resistenza? Forse, proprio odiando gli uomini, si potrà essere finalmente libere.
Sin dalla sua prima pubblicazione, “Odio gli uomini” ha subito minacce di interdizione e di denunce penali da parte di un funzionario del ministero francese per la Parità di genere, con l’accusa di incitamento all’odio. Il libro è oggi diventato un bestseller pubblicato in tutto il mondo, con il quale Pauline Harmange lancia un grido di battaglia, provocatorio quanto urgente, per le donne di ogni luogo e di tutte le età.
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IL MOSTRUOSO FEMMINILE. IL PATRIARCATO E LA PAURA DELLE DONNE di Jude Ellison Sady Doyle, Tlon, 2021 – 304 pagine
Il mostruoso femminile è un saggio sulla natura selvaggia della femminilità, che viaggia tra mito e letteratura, cronaca nera e cinema horror, mostrando la primordiale paura che il patriarcato nutre da sempre nei confronti delle donne.
Da “L’esorcista” alla dea babilonese Tiamat, dalla biblica Lilith a “Giovani streghe”, le “donne mostruose” attraversano leggende e vite dimenticate, Jude Ellison S. Doyle compie un viaggio alla scoperta dell’oscura potenza delle donne, rivendicando l’orrore come forza creatrice, capace di rompere le catene millenarie dell’oppressione patriarcale.
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POST PINK. ANTOLOGIA DEL FUMETTO FEMMINISTA a cura di Elisabetta Sedda, Feltrinelli, 2019 – 128 pagine
Il corpo delle donne spesso va poco oltre le gambe, ed è da sempre oggetto dello sguardo. Di chi cerca il piacere, la condanna, il dominio, il controllo. Perché quello di una donna non è mai un semplice corpo, bensì un coacervo di simboli, dogmi sociali o culturali rispondenti a un trito modello.
È tempo di sfatare i miti, abbattere le differenze di genere e restituire dignità a quel corpo fatto di carne, sì, ma anche di mente, cuore, aspettative e desideri.
In «Post Pink», nove autrici fra le più influenti e incisive della scena fumettistica italiana sono state chiamate a sfidare se stesse e le altre donne sul ring della lotta femminista, senza esclusione di colpi.
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URSULA HIRSCHMANN. COME IN UNA GIOSTRA di Marcella Filippa, Aras Edizioni, 2021 – 180 pagine
Marcella Filippa riscopre e ripropone la storia personale di Ursula Hirschmann, una grande donna a lungo rimasta nell’ombra, che grazie alla sua intelligenza e tenacia è riuscita ad abbattere muri insormontabili e a riscrivere la storia d’Europa.
Ursula Hirschmann è nata a Berlino nel 1913 e svolge un ruolo intellettuale e politico in condizioni a dir poco burrascose: ebrea, lascia la sua città all’avvento del nazismo per trasferirsi a Parigi, dove entra in contatto col mondo degli esuli. Sposa il filosofo ebreo e antifascista Eugenio Colorni e insieme a lui collaborerà alla stesura e alla diffusione del Manifesto di Ventotene.
Dopo la tragica morte di Colorni, vivrà la sua vita con Altiero Spinelli, condividendo il progetto di una Europa federale capace di superare nazionalismi e abbattere muri. Nel 1975 costituisce a Bruxelles “Femmes pour l’Europe”, un’associazione nata per perseguire anche sul fronte femminile le battaglie politiche europeiste a lei tanto care.
Un’emorragia cerebrale le toglie l’uso della parola, ma con la sua tenacia saprà riacquistarla. Ursula è stata una donna che ha vissuto con passione la sua esistenza e che si è dichiarata con coerenza una donna “senza patria”. Una vita come in una giostra: gioco, vertigine, meraviglia, stupore.
Rappresentata spesso solo nel ruolo di moglie e musa ispiratrice, la sua vita è affermazione di autonomia, irriducibilità, coraggio e sfida, autorevolezza di pensiero e impegno politico.
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SUL MIO CORPO di Emily Ratajkowski, Piemme, 2021 – 224 pagine
Un’opera sorprendente e consapevole che tocca i temi più attuali del dibattito pubblico, riguardo le donne, il femminismo (o neo-femminismo) e il potere degli uomini.
Emily Ratajkowski è una modella famosissima, un’attrice, un’attivista, un’ imprenditrice, un fenomeno mediatico e social internazionale tra i più seguiti.
Sul mio corpo è un’autobiografia sincera che racconta l’ascesa della protagonista nel jet set americano e allo stesso tempo una esplorazione profonda sul femminismo, sul ruolo della donna nelle nostre società, sulla sessualità, sul potere che essa determina, sulla maniera in cui gli uomini trattano le donne e sulle donne vittime dei comportamenti che gli uomini riservano loro.
Partendo dal suo vissuto e da alcune traumatiche esperienze personali nel corso dell’adolescenza e poi della sua prima vita adulta (uomini che l’hanno delusa, offesa, umiliata, amata, oggettivizzata), Emily ci offre una riflessione mai banale su che cosa sia oggi la bellezza femminile e quali siano i feticci che crea, sulle ossessioni del corpo, sulle dinamiche pericolose e manipolatorie del mondo della moda e del cinema, sulla linea di confine tra consenso e abuso che molti “maschi” fanno finta di ignorare.
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FEMMINILI SINGOLARI. IL FEMMINISMO E’ NELLE PAROLE di Vera Gheno, Effequ, 2021 – 233 pagine
Sindaca, architetta, avvocata: c’è chi ritiene intollerabile una declinazione al femminile di alcune professioni. Dietro a questo tipo di reazioni, ostili al desiderio di un cambiamento linguistico frutto dei mutamenti in atto nella nostra società, c’è un mondo fatto di storia e di usi che riflette quel che pensiamo, come ci costruiamo.
Attraverso le innumerevoli esperienze avute sui social, personali e dell’Accademia della Crusca, l’autrice smonta, pezzo per pezzo, tutte le convinzioni linguistiche della comunità italiana, rintracciandone l’inclinazione irrimediabilmente maschilista.
Questo libro mostra in che modo una rideterminazione del femminile si possa pensare a partire dalle sue parole e da un uso consapevole di esse, vero primo passo per una pratica femminista. Tutto con l’ironia che solo una social-linguista può avere.
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INDOMITE. STORIE DI DONNE CHE FANNO CIO’ CHE VOGLIONO. VOL.2 di Pénélope Bagieu, Bao Publishing, 2019 – 168 pagine
Secondo di due volumi, Indomite è una raccolta di biografie di donne diventate celebri per aver vissuto la vita che volevano, senza curarsi dei limiti che il loro contesto storico o sociale voleva imporre loro.
Da Hedy Lamarr, un’attrice considerata solo bellissima ma che era anche una grande inventrice, a Sonita, la sposa bambina siriana diventata rapper per dare forza a chi, come lei, ha sentito di non avere il controllo del proprio destino.
Queste storie sono essenziali e prive di retorica, ma raccontano una lotta fondamentale e impossibile da non condividere. Un libro prezioso, che accende la luce su princìpi fondamentali che troppo spesso diamo per scontati, rischiando di dimenticarli.
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BRUTTA. STORIA DI UN CORPO COME TANTI di Giulia Blasi, Rizzoli, 2021 – 160 pagine
Perché mai un uomo può “essere brutto” – magari calvo, con un naso prominente, occhi sporgenti… – mentre alle donne è richiesto di rispettare precisi canoni estetici e di apparire sempre giovani e attraenti?
È una domanda per la quale non abbiamo una risposta soddisfacente. Una donna nasce, cresce e passa tutta la vita a tenersi alla larga dall’essere identificata come “brutta”: è la storia raccontata da Giulia Blasi in questo libro, una raccolta di saggi brevi che hanno l’esplosività di una serie di monologhi lucidi e affilati, a metà tra ferocia e risata.
Dall’infanzia alla prima adolescenza, dai vent’anni all’età in cui comincia l’invecchiamento, la storia del suo corpo è la storia del corpo di ogni donna: un corpo che va nel mondo con la consapevolezza della quantità di spazio che può occupare e di attenzione che può pretendere in ragione di come viene etichettato. Una consapevolezza che cambia prospettiva se ci si pone la domanda iniziale e poi si prosegue secondo la stessa logica chiedendosi: chi ha detto che, per occupare uno spazio pubblico, per vivere appieno in società, si debba per forza essere belle?
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CHE COSA VOGLIONO LE DONNE. CONTRO I LUOGHI COMUNI SU SESSO E TRADIMENTO di Daniel Bergner, Einaudi, 2014 – 212 pagine
Le donne desiderano. E non certo nel modo etereo e romantico che i media e la cultura popolare ci hanno sempre fatto credere. Desiderano potentemente. E non solo in situazioni legate alla riproduzione.
Anzi, se c’è qualcosa che polverizza il desiderio femminile è proprio la routine famigliare. Peccato che per secoli ci siano state tramandate teorie ben diverse, alle quali le donne si sono in qualche modo sempre conformate, principalmente mentendo, agli altri e a sé stesse.
Ma una volta eliminate le sovrastrutture culturali, sociali e religiose, è forse possibile arrivare a inquadrare che cosa davvero vogliano le donne. È quel che ha fatto Daniel Bergner, intervistando donne, sessuologi, primatologi e psichiatri, e tracciando una nuova, sorprendente, mappa del desiderio femminile.
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PERCHE’ IL FEMMINISMO SERVE ANCHE AGLI UOMINI di Lorenzo Gasparrini, Eris, 2020 – 64 pagine
Il principale inganno che la società crea nei pensieri e nei gesti degli uomini è l’illusione della loro libertà. Gli uomini non si riconoscono come vittime di stereotipi o costrizioni.
La cultura dominante dice che c’è un solo modo di essere uomini. L’uomo deve essere sicuro di sé, autorevole, non deve mai manifestare emozioni e debolezza, può fare quello che vuole senza dover chiedere mai.
Ma la verità è che esistono tanti modi di essere uomini, e sono tutti migliori di questo. L’autore ci propone un’alternativa a partire dalle riflessioni fondamentali dei movimenti femministi: la maggior parte dei problemi personali, relazionali, professionali che gli uomini hanno derivano da quello stesso sistema patriarcale e gerarchico che i femminismi per anni hanno descritto e analizzato.
E ci mostra come questi possano essere utili anche agli uomini per riconoscere e decostruire le dinamiche di forza che li costringono in questa situazione.
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UNA RETE DI FILI COLORATI di Maria Antonietta Macciocu, Golem Edizioni, 2021 – 224 pagine
L’avventura civile, culturale e umana di un gruppo di donne torinesi riunite in un movimento per contrastare la violenza contro le donne e gli stereotipi, promuovere la parità in ogni campo e la coscienza di sé senza pregiudizi verso gli uomini, sperando anzi nel loro coinvolgimento.
Maria Antonietta Macciocu, voce narrante e partecipe dell’esperienza, condensa dieci anni di incontri, discussioni, progetti, spettacoli in un racconto corale, che è anche racconto della storia recente del nostro paese in bilico tra passato e presente, tra spinte di modernità e pericolose regressioni. Dettagli di persone, situazioni a volte difficili a volte gioiose, collaborazioni, amicizie nate e consolidate, illusioni, successi e insuccessi, spesso affidati alla voce diretta delle donne, fanno emergere la poliedricità, la condivisione e la concretezza di un’esperienza tutta al femminile.
Ma anche i limiti con cui un gruppo piccolo e senza aiuti economici deve confrontarsi e le inevitabili delusioni. Un racconto di cui tutte le appartenenti al comitato sono artefici pur con contributi differenti. Introduzione di Laura Onofri.
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E’ TUTTO UN CICLO di Lily Williams e Karen Schneemann, Il Castoro, 2020 – 327 pagine
Abby, Brit, Christine e Sasha sono grandi amiche. E sono stufe: perché parlare di mestruazioni è un tabù?
Perché gli assorbenti costano così tanto? Perché i distributori di assorbenti a scuola sono sempre vuoti?
Guidate dall’impetuosa Abby, decidono di agire, ma non è facile, soprattutto quando ci sono tanti altri problemi da affrontare: i ragazzi, le amicizie difficili, gli adulti che non ascoltano, la scuola. Abby, Brit Christine e Sasha sono molto diverse, ma insieme possono riuscire a fare molto. Basta tabù!
Ciclo libera tutti! Età di lettura: da 10 anni.