Niente può fermare la matematica. Neanche il Coronavirus. Lo sanno bene gli studenti di una scuola media di Orbassano, alle porte di Torino, dove un’insegnante ha lanciato una “call” su facebook, proponendo ai suoi ragazzi un’ora di lezione via social.
«E’ giusto rispettare l’ordinanza del ministero che per precauzione ha chiuso le scuole ma, nonostante l’emergenza e la sospensione delle lezioni, l’esame di fine anno non aspetta e la mia classe a giugno dovrà affrontarlo» spiega Laura Sportaiuolo ( https://www.facebook.com/sportaiuolo ), docente rivaltese fino allo scorso anno in cattedra alle media di Tetti Francesi.
Inutile, dunque, sprecare più tempo del necessario e ritardare i programmi. Soprattutto se social networks e smartphone possono sostituire i banchi e creare un’aula virtuale.
Il passaparola è infatti iniziato via “messaggi istantanei” sul gruppo whatsapp della classe terza, dove è stata lanciata la proposta, subito accolta dai ragazzi.
Il “gruppo” in classe è diventato uno strumento di comunicazione e di lavoro a tutti gli effetti, creato -dice ancora Laura Sportaiuolo- «non per escludere i genitori ma per responsabilizzare i ragazzi e far capire che “quel” mezzo di comunicazione è stato fatto per loro e va usato da loro con responsabilità e con intelligenza».
Adesso, con le lezioni sospese e le aule studio chiuse, l’occasione per testare sul campo la tele-scuola si trasforma da esperimento in necessità. E per mettere in pratica la scuola sul web basta un pc, una lavagna bianca e qualche pennarello colorato. I ragazzi seguono da casa, sul cellulare o sul portatile e interagiscono con l’insegnante attraverso i messaggi vocali di whatsapp.
«Saremo on line dopo le vacanze di Carnevale, giovedì e venerdì, due ore al giorno con più classi, perché dopo quella della 3° è arrivata anche l’adesione della 1° e della 2°, grazie alla disponibilità dimostrata dai genitori».
Ed è già pronto anche il programma: giovedì dalle 10 alle 11 i ragazzi di terza lavoreranno sul calcolo letterale poi, dalle 11,30 a mezzogiorno e mezza sarà la volta degli studenti di seconda, collegati per esercitarsi in geometria. Venerdì toccherà alla classe di prima e alle espressioni con potenze e a seguire di nuovo la terza con un ripasso sul prisma.
Per ora, le lezioni on line della professoressa Sportaiuolo sono le prime (e uniche) nella sua scuola. Ma, a dire il vero, per chi l’ha avuta come insegnante non sono una novità così inaspettata.
«Avevo già provato a lavorare con i ragazzi sempre via whatsapp con le lezioni di scienze, proponendo sul gruppo di classe qualche domanda sul programma svolto: in premio, per chi rispondeva prima e ovviamente in maniera esatta, una menzione d’onore».
L’iniziativa di Laura Sportaiuolo, oltre a dimostrare l’utilità dei social nell’insegnamento, va incontro e in un certo senso anticipa le disposizioni ministeriali rivolte ai dirigenti scolastici. Le scuole chiuse per l’emergenza sanitaria -si legge nel decreto del presidente del Consiglio – sono infatti autorizzate e invitate ad attivare modalità di didattica a distanza.
Detto e fatto, con un semplice post su Facebook.