Sabato 29 giugno, sul campo del “Valentino Mazzola” di via Pinerolo, Luciano Loparco, coordinatore del settore giovanile scolastico piemontese della FIGC, ha consegnato il diploma di benemerenza al Direttore generale del GSD Tetti Francesi Rivalta Gionni Rossi «per la preziosa attività svolta a favore del calcio giovanile».
Un riconoscimento che premia trent’anni di impegno e dedizione e che corona una storia sportiva iniziata nel campionato 1988/1989 quando Rossi, arrivato a Tetti Francesi da Gerbole, decide di dedicarsi al settore giovanile della squadra di calcio del quartiere.
Da dirigente accompagnatore a segretario, da direttore sportivo a direttore generale, quella di Rossi è stata (e continua a essere) una carriera calcistica all’insegna della voglia di fare e di fare bene: uno spirito che da sempre lo caratterizza e che si sposa con il progetto sportivo rivaltese.
La Prima squadra del Tetti Francesi ha infatti chiuso il campionato 2018/2019 di Terza Categoria al 6° posto, a quota 46 punti, a tre lunghezze dal Piossasco capolista e sfiorando la qualificazione ai play-off . Un ritorno senza dubbio positivo, con un organico capace di ben figurare nonostante alcuni anni di assenza dalla categoria.
Una soddisfazione che si aggiunge ai lusinghieri risultati ottenuti con il settore giovanile, che quest’anno ha conquistato il titolo Pulcini. «Le nostre più grandi soddisfazioni arrivano dai giovanissimi – spiega Gionni Rossi – siamo una piccola società ma quasi ogni anno almeno uno dei nostri ragazzi a fine campionato fa il salto e veste la maglia del Toro o della Juve». Con una inattesa e gradita novità: il prossimo anno sarà una giovane giocatrice del Tetti a trasferirsi a Torino per vestire la maglia bianconera.
Il Tetti Francesi Rivalta ha mosso i primi passi nel 1971, in un contesto sociale caratterizzato dalle difficoltà e dalle contraddizioni tipiche delle cittadine della prima cintura metropolitana. Giocare a pallone, fare gruppo, per molti ragazzi di quegli anni rappresentò un’occasione per crescere con valori nuovi. «Spesso i ragazzi della mia età si perdevano e pretendevano strade non corrette – ricorda Giuseppe Tommasino, oggi presidente del Consiglio comunale di Rivalta e negli anni ’80 giovane calciatore del Tetti agli ordini di Gianni Rossi – il campo sportivo rappresentava la salvezza». Anni, quelli, in cui 10 giocatori su 11 della Prima squadra arrivavano tutti da Rivalta, a testimonianza di quanto fosse attrattiva e inclusiva l’esperienza calcistica.
Superate le prime difficoltà, non tardarono ad arrivare anche i risultati. Il Tetti trovò il suo spazio e iniziò a farsi conoscere, ospitando i tornei giovanili e le amichevoli con i pari grado di Torino e Juventus. Poi fu la volta della prima Coppa Disciplina, festeggiata quasi come fosse la Coppa dei Campioni. «L’allenatore di quella prima e storica coppa ha fatto un gran lavoro in tempi non facili, compattando lo spogliatoio e insegnando le regole del gioco, fuori e dentro lo spogliatoio» racconta ancora Rossi «perché è importante giocare e vincere, ma soprattutto bisogna divertirsi rispettando i compagni tanto quanto gli avversari».
Senza dimenticare che la Coppa Disciplina, oltre a essere un onore, è forse il risultato più ambito. E’ il vero premio della Federazione, una coppa accompagnata da un assegno che per chi fa sport per passione e non per profitto significa la possibilità di portare avanti un progetto perché «i soldi da spendere sono sempre pochi e la gestione di una società ha il suo peso».
Il progetto-Tetti è fatto di piccoli e grandi successi, culminati con l’approdo in Prima Categoria, sogno realizzato il 22 maggio del 2001 alla fine di un campionato rimasto indelebile nella memoria di molti.
Oggi la società ha in gestione gli impianti comunali di via Piossasco e di via Pinerolo, intitolati a due giocatori che hanno lasciato, pur in epoche diverse, un impronta indelebile nel calcio piemontese: Gaetano Scirea e Valentino Mazzola. Allo “Scirea” si allena e gioca le partite di campionato la Prima squadra, al “Mazzola” crescono le nuove leve dei settori giovanili, a cui toccherà continuare la storia del Tetti Francesi.